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L'energia dei Cristalli e l'energia delle Rune

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Lavorando con i cristalli mi sono, in varie occasioni e in vari modi, avvicinato al problema della canalizzazione dell'energia in varie forme. 
Indubbiamente il primo e più intuitivo modo di utilizzare la geometria è nel disporre le pietre e i cristalli sul corpo del paziente. 
L'utilizzo di pietre "sferiche" alternato all'uso di bacchette che incanalino l'energia lungo la direzione dei chakra o che potenzino una determinata pietra attraverso un flusso radiale verso la stessa, costituiscono modi semplici ma efficaci di utilizzare una certa direzionalità nel flusso di energia.

Per me l'incontro con l'energia della forma e quindi anche del simbolo è avvenuta in vari modi a partire da esperienze diverse dalla cristalloterapia. L'esperienza più recente ma anche la più intensa l'ho avuta sicuramente nell'incontro con i simboli runici.

I corsi di Conoscenza Runica di Kore mi hanno consentito infatti di conoscere la potenza di questi simboli estremamente arcaici e di capire come il segno tracciato abbia una potenza che non è facile spiegare con i nostri mezzi di conoscenza.

Questo percorso mi ha insegnato anche a comprendere che esistono numerose possibilità di fare interagire l'energia dei cristalli con altre forme di energia.

Siamo partiti infatti dal cristallo come supporto delle rune. I set di rune di Kore sono infatti incisi nella pietra dura sia essa il quarzo ialino o l'occhio di tigre o tante altre pietre che ciascuno può scegliere a seconda del proprio "sentire". La pietra che tocchiamo quando estraiamo le rune ha sicuramente un 'influenza sulla persona che estrae ma anche sulla persona che fa la divinazione, mettendo in gioco energie che sono diverse a seconda della pietra usata.

Analogamente quando si fa un talismano runico, la pietra che scegliamo come supporto del talismano non ha solo una funzione estetica ma contribuisce anche con la sua energia alla realizzazione dell'intento che si è messo nel talismano.

Se però i cristalli sono un prezioso alleato nel potenziamento della energia delle rune, anche le rune possono essere preziose alleate per un cristalloterapeuta. Ancora non ho potuto sperimentare appieno le tante possibilità che l'utilizzo delle rune offre ne posso però accennare alcune.

Le rune come strumento nella terapia di mantenimento. 
Quando una persona termina una cristalloterapia può essere utile dare alcuni consigli su cose da fare nel periodo immediatamente successivo per consolidare l'effetto del trattamento e assorbire l'impatto emotivo che talune informazioni ricevute possono aver creato. Oltre ad indossare o meditare con una pietra specifica, può essere utile abbinare quella pietra a una runa. L'azione di pietra e runa rappresentano una combinazione sinergica molto forte e lo scopo che ci si è prefissi verrà raggiunto con maggiore facilità se si saprà scegliere la combinazione giusta.

La runa nei trattamenti. 
Finora ho potuto sperimentare solo l'utilizzo di rune durante un'infusione con i cristalli. L'infusione è una particolare tecnica sviluppata da Katrina Raphaell per immergere completamente una persona nel campo energetico di una pietra. Lo scopo non è, come nel caso della cristalloterapia delle vite passate, di fare affiorare traumi del corpo emozionale, ma di "condizionare" il campo energetico della persona con l'energia della pietra scelta per l'infusione. 

Durante l'infusione ci si sente realmente immersi nell'energia della pietra ed è una sensazione molto forte. L'uso di rune durante l'infusione porta a vivere questo doppio influsso, da un lato l'energia e la potenza del glifo runico, dall'altro l'energia della pietra. Il risultato dipende fortemente dalla combinazione scelta. Sviluppare sinergia tra le due energie vuol dire combinare una pietra e un glifo che contengano elementi comuni ed elementi che se pur diversi, concorrono però a spingere la persona nella direzione utile al superamento di una particolare problematica. 

Si aprono quindi nuovi ed entusiasmanti possibilità di utilizzare energie diverse in un modo complementare, si passa dal lavoro su una dimensione alla possibilità di usare due dimensioni. Come sempre però quando si lavora con le energie, è importante trattare la tecnica e lo strumento, il glifo, con il rispetto dovuto.

Ultimamente abbiamo poi iniziato a sperimentare le diverse combinazioni tra rune e pietre durante i corsi di primo livello di Conoscenza Runica.

Per fare questo abbiamo prima di tutto pensato a quale combinazione pietra-runa fosse la più indicata ad esaltare il significato della runa stessa. Una volta scelta questa combinazione, Kore ha preparato quello che abbiamo definito "set di rune didattico". Consiste di 24 rune incise su 24 supporti diversi. Questo set di rune non è adatto alla divinazione, essendo le rune stesse troppo distinguibili a causa del supporto molto diverso usato nei vari casi. E' però molto adatto alla meditazione.
Fino ad ora abbiamo avuto a disposizione nei corsi solo un set didattico e quando due persone si trovavano a dover meditare sulla stessa runa, ad uno davamo la runa "didattica" mentre all'altro la runa incisa su di un'altra pietra. Questo fatto ci ha permesso di notare le differenti esperienze variando la pietra di supporto. Ci è diventato quindi più chiaro come la pietra tenda a focalizzare il messaggio della runa nell'ambito in cui la pietra stessa attiva il nostro corpo emozionale. Ci siamo quindi resi conto di come i due strumenti (runa e pietra) siano capaci di interagire e di aiutare la persona a attivare quelle energie che sono utili in quel momento alla comprensione prima ed alla guarigione (fisica o spirituale) poi.

Le possibilità di sperimentazione sono ancora tantissime e molto interessanti. Le conoscenze antiche stanno un po' alla volta riaffiorando, unite alle conoscenze moderne, ci consentono una comprensione e una capacità di intervento sul nostro mondo sempre più vasta e più potente. A noi il giusto senso di rispetto per il mondo in cui operiamo e di modestia perché rimaniamo sempre un tramite attraverso cui si muove l'energia e non i creatori dell'energia stessa. 

Marco Serravalle

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