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Curare con l'aiuto dei cristalli

ballerino classico

Vorrei raccontare in questo articolo l'esperienza avuta recentemente con un'amica affetta da quello che i medici definiscono Lupus. 
Per chi come me non conosce questa malattia, devo spiegare che mentre originariamente il nome deriva dal comparire di macchie cutanee, il termine è stato poi ampliato nel tempo a coprire una svariata quantità di problematiche diverse ma che si manifestano da un punto di vista diagnostico attraverso una crescita di globuli bianchi nel sangue. Per questo motivo il Lupus viene definito una malattia auto-immune.
Si pensa cioè che il sistema immunitario della persona affetta da Lupus reagisca alla persona stessa, anziché come normalmente avviene, ad un agente esterno.

Questa visione porta i medici alla somministrazione massiccia di cortisone e a tutta una serie di conseguenze negative derivanti dall'assunzione prolungata del cortisone stesso. 
Attualmente il Lupus non può essere curato, e la cura a base di cortisone deve essere continuata per tutta la vita, mettendo la persona cui viene diagnosticato il Lupus in una posizione psicologica estremamente difficile, diventando a tutti gli effetti un'invalida.

Quando ho parlato per la prima volta con questa persona affetta da Lupus (che chiamerò per convenienza Lucia) ed ho cercato di capire attraverso la Nuova Medicina quale fosse il conflitto biologico responsabile di questa situazione patologica, mi sono trovato di fronte ad una prima difficoltà. Premetto per chi non è esperto di Nuova Medicina, che per il dott. Hamer tutte le malattie sono la conseguenza di un conflitto biologico, che possiamo spiegare come un trauma emotivo che porta il nostro organismo a reagire alla situazione.
Il libri di Nuova Medicina del Dott. Hamer contengono un elenco di termini e malattie per ordine alfabetico da cui si viene rimandati alle tabelle su cui ritrovare il conflitto biologico corrispondente. 
Alla L non c'era però Lupus.

Preso contatto con un amico più esperto di me nella Nuova medicina, questi mi ha spiegato che Lupus non viene riportato perché sostanzialmente il Lupus non esiste. Esistono delle patologie specifiche e per capire il tipo di conflitto biologico bisogna chiedere alla persona quali sono i sintomi con cui si manifesta quello che gli è stato diagnosticato come Lupus.

Fatto questo, ho scoperto che Lucia soffriva di dolori artritici alle articolazioni delle gambe e delle braccia.
Ho quindi ripreso il libro di Nuova Medicina ed alla lettera A ho trovato questa volta artrite.
Il conflitto biologico corrispondente è un conflitto di svalutazione di sé leggero.
Mi sono incuriosito da questo fatto, cioè che il conflitto fosse leggero e mi sono chiesto cosa succede se il conflitto è forte, ed ho così trovato che un forte conflitto di svalutazione di sé porta all'anemia/leucemia. Pur non essendo medico mi sono reso conto del fatto che la leucemia porta ad un forte aumento dei globuli bianchi nel sangue e quindi mi è apparso subito chiaro il legame con l'artrite.

Il passo successivo è stato comunque quello di capire il perché si era scatenata questa patologia, e non è stato difficile arrivare alla causa. 
Infatti, pochi mesi prima del manifestarsi dei primi sintomi dell'artrite, questa persona aveva subito un forte choc: un suo fratello minore, cui lei è legata in modo fortissimo, aveva avuto una diagnosi di un tumore.
Di fronte a questo avvenimento drammatico, la reazione di Lucia era stata di impotenza, si era sentita quasi colpevole per non essere capace di fare qualcosa per il fratello.

A questo punto ho proposto a Lucia di provare a rimuovere questo trauma con la Cristalloterapia delle Vite Passate. 
Abbiamo fatto due trattamenti, durante i quali le sue regressioni l'hanno sempre portata in situazioni in cui si trovava in qualche modo spettatrice impotente di avvenimenti drammatici.
Dopo questi due trattamenti Lucia ha notato una forte diminuzione dei dolori durante i due giorni settimanali in cui non assumeva cortisone.
E questo l'ha portata nei mesi successivi ad un dimezzamento delle dosi di cortisone con un conseguente miglioramento generale della sua qualità della vita. 

Le sessioni sono state interrotte nell'estate 2003 per problemi contingenti e oggi a 8 mesi di distanza penso che si possa dire che il miglioramento anche se parziale è comunque stabilizzato.
Sarebbe importante proseguire con altri trattamenti per cercare di portare a termine la guarigione, ma questo dipenderà da Lucia, da quando si sentirà pronta per questo passo importante ma, contrariamente a quanto si possa pensare, non facile.

Infatti, dopo anni e anni di assunzione pressoché quotidiana di farmaci, si ha una dipendenza psicologica da questi e l'idea di non avere più medicine da prendere, di dover camminare solo sulle proprie gambe, può fare in qualche modo paura.

Marco Serravalle

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